Partita IVA Influencer: Quando e Come Aprirla – F2D

Come Aprire una Partita Iva per Influencer

Con il passare degli anni gli influencer hanno smesso i panni di “star per caso” e sono sempre più riconosciuti come veri e propri professionisti della comunicazione, capaci di creare contenuti interessanti per gli utenti e generare valore per le aziende, oltre che per se stessi.

Si tratta di un settore in forte crescita: nel 2021 il mercato italiano in questo ambito aveva raggiunto i 280 milioni di euro, dando vita a 450mila posti di lavoro, considerando anche l’indotto. Sono quindi sempre di più le imprese che investono in forme di marketing alternative a quelle tradizionali, moderne ed efficaci.

Dal punto di vista del riconoscimento economico, poi, le retribuzioni cambiano a seconda della visibilità e della professionalità dell’influencer stesso: si va dai 50 euro fino ai 15mila euro per un post. Ma i guadagni portano con sé delle precise responsabilità, che richiedono la regolarizzazione della propria posizione lavorativa, che in genere passa dall’apertura della partita Iva.

Come e Quando Aprire la Partita Iva

Prima di tutto occorre capire quando aprire una partita Iva. L’obbligo riguarda tutti coloro che svolgono un’attività regolare in maniera continuativa, indipendentemente dal livello di fatturato. Se non c’è abitualità, invece, si ricade nell’ambito della prestazione occasionale, normata dall’art. 54-bis del D.L. n. 50/2017, ma ciò comporta evidenti limiti per la propria professione.

 

Uno degli aspetti più critici dell’apertura della partita iva per influencer è la scelta del codice Ateco, ovvero la classificazione delle attività economiche. Al momento, infatti, non è ancora presente una categoria specifica per i content creator e gli influencer e vengono impiegate le sigle seguenti:

 

  • 73.11.02 – Conduzione di campagne di marketing e altri servizi pubblicitari;
  • 73.11.01 – Ideazione di campagne pubblicitarie;
  • 74.90.99 – Altre attività professionali NCA;
  • 90.01.09 – Altre rappresentazioni artistiche.

 

Come evidente, tuttavia, nessuna di queste è perfettamente adeguata alle varie professionalità che si stanno affermando grazie al web. Ciò è frutto di un ritardo da parte del legislatore che richiede di essere colmato quanto prima.

 

Per capire come  aprire una partita iva occorre conoscere le differenze tra libera professione e ditta individuale. Se la propria attività di servizi è su commissione, con corrispettivi incassati a prestazione, si ricade nella prima fattispecie; se i corrispettivi vengono invece incassati su base provigionale o gestendo un budget allocato dal cliente si rientra nel secondo caso.

 

Ma non è finita qui: si deve decidere anche il regime contabile da adottare. Le tipologie principali sono due: quella ordinaria e quella forfettaria. Quest’ultima, in particolare, permette di godere di un’aliquota agevolata, purché i propri ricavi non superino la soglia totale dei 65mila euro.

 

Infine, l’apertura della partita iva richiede l’iscrizione alla cassa di previdenza, necessaria per versare i propri contributi previdenziali. Poiché content creator e influencer non fanno riferimento ad un albo o ad un ordine specifico, l’iscrizione andrà fatta nella Gestione separata INPS, se inquadrati come liberi professionisti o alla Gestione Commercianti INPS se inquadrati come ditte individuali.

 

I vantaggi dei nostri servizi

Sono dunque molte le incombenze da affrontare quando si intende aprire una partita iva per influencer e svolgere questo tipo di professione. Senza dimenticare le scadenze e gli impegni che spesso occupano le proprie giornate.

 

Per una gestione ottimale dell’attività, si può fare riferimento agli specialisti di F2D, che garantiscono serietà e affidabilità in ogni passaggio, venendo incontro alle principali esigenze dei propri clienti.

 

Se intendi aprire partita iva e conoscere più nel dettaglio la proposta, puoi richiedere un appuntamento online. Bastano solo pochi click per semplificare la tua vita lavorativa.

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